In questo momento storico anche esprimere, in estrema trasparenza, una posizione sul tema della lotta al Covid diventa immediatamente fonte di strumentalizzazioni, in particolare se postata sui social network.
Negli ultimi due anni molto spesso abbiamo superato il limite del buonsenso.
È vero, la pandemia ha stravolto tutto e tutti, le nostre più radicate abitudini, ci ha catapultati in un mondo nuovo e sconosciuto, abbiamo mutato, anche senza accorgercene, il nostro modo di pensare e vedere la vita, le relazioni umane.
Oggi prendo spunto dalle code per sottoporsi ai tamponi, che in questi giorni, e da diverse settimane, vediamo all’esterno delle farmacie, a qualsiasi giorno e a qualsiasi ora, anche di notte, per chiedermi quanto il Covid, al di là delle polemiche di parte, ci ha tolto, in termini di serenità, di libertà, di autonomia e sopratutto quanto ancora inciderà sulle nostre esistenze.
Ho affrontato questi lunghi mesi senza perdere mai la fiducia nella vita e nella capacità dell’uomo di trovare nella propria storia l’intelligenza, la forza e la passione per superare le difficoltà, piccole o grandi che siano.
Ne usciremo, lo dobbiamo a noi stessi e, soprattutto, ai nostri figli.
