L’iniziativa messa in campo dai musei ecclesiastici italiani è assolutamente condivisibile, da sostenere ed accompagnare. Avviamo, insieme, un percorso.
L’opera, che farà il giro del Paese per arrivare a Palermo nella casa museo di don Peppino Puglisi, ha un forte valore simbolico ed è nata da una iniziativa dell’Amei.
La battaglia della legalità passa attraverso i simboli, le operazioni concrete e la collaborazione fra i diversi protagonisti. Le Istituzioni laiche e religiose. Nella attività di denuncia e prevenzione la Chiesa, il mondo ecclesiastico, le straordinarie esperienze che ruotano in questo campo, sono insostituibili.
Don Giuseppe Puglisi è stato il primo martire della Chiesa ucciso dalla mafia.
Il suo insegnamento, la sua passione, il suo coraggio rappresentano una stella polare non solo per la Chiesa ma per le Istituzioni e soprattutto per i nostri giovani.
All’ iniziativa erano presenti il giornalista Gaetano Amatruda, il direttore del Museo, Don Luigi Aversa, il responsabile regionale Amei, Roberto Sasso, il rappresentante della Fondazione Polis e referente regionale di Libera, Fabio Giuliani e l’assessore del Comune di Salerno, Maria Rita Giordano.